25/09/2025 CASSOLA – Molti martiri del Grappa venivano dalla zona di Borso. Tra loro c’era anche Pietro Citton che non aveva ancora 21 anni. La targa che lo ricorda è al centro di un piccolo giallo || Chi passa lungo il trafficatissimo viale Venezia tra San Giuseppe di Cassola e Bassano quasi non se ne accorge. Ma lungo quella strada si è scritta una delle pagine più drammatiche della Seconda Guerra Mondiale. Qui sono state fatte alcune delle impiccagioni seguite al rastrellamento del Grappa del settembre ’44. Tra loro c’era anche Pietro Citton, nato a Borso del Grappa nel 1923, arruolato giovanissimo nella Marina Militare.Dopo l’8 settembre era entrato nelle fila partigiane appostate a Camposolagna, iscrivendosi al Corpo Volontari della Libertà, nella Divisione “Monte Grappa” e in una Brigata dal nome tristemente profetico, “Martiri del Grappa”. Dopo il rastrellamento fu scelto a caso tra quelli da impiccare pubblicamente. La madre riconobbe Pietro, penultimo di sette fratelli, solo dalla cintura che indossava, dopo che era stato gettato in una fossa comune. Ora è sepolto a Semonzo, ma sul luogo esatto dell’impiccagione sorge una questione.Il Comune di Cassola, a seguito di alcune ricerche storiche, ha apposto una targa col nome di Citton su un albero nella sua porzione di territorio e celebra la storia di Citton nel giorno dell’anniversario. La famiglia chiede invece che il suo nome torni a Bassano. – Intervistati MARIA PIA ALESSIO (Nipote di Pietro Citton) (Servizio di Mirco Cavallin)
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