09/10/2025 ROSA’ – Erano in fuga dai carabinieri dopo aver commesso una rapina nel bellunese, i due banditi che ieri pomeriggio si sono schiantati tra due mezzi pesanti lungo la Valsugana nel centro di Rosà. Il racconto di due testimoni: «Abbiamo avuto paura». || Non un film, quello vissuto da Francesco ed Enrico Bordignon, i fratelli che gestiscono questo laboratorio orafo lungo la Valsugana nel centro di Rosà. Erano le 17.15 quando due uomini, un 35enne di Piove di Sacco e un 30enne di Cavarzere, a bordo di un’auto presa a noleggio hanno attraversato a folle velocità la Valsugana, passando con il rosso il trafficatissimo semaforo nel centro di Rosà. I due era tallonati dai carabinieri che li aveva rintracciati, grazie all’esame delle telecamere di videosorveglianza, dopo che Primolano, nel comune di Valbrenta, avevano derubato un 79enne di Pedavena che stava portando alla figlia, titolare di un’azienda orafa di Feltre, 39.170 euro in contanti e 45 grammi d’oro ritirati in un negozio di Creazzo. Una fuga disperata quella dei banditi che tallonati dalle gazzelle dei carabinieri si sono infilati su questo strettissimo marciapiede rimanendo schiacciati da due mezzi pesanti. I banditi all’interno, la paura che sale nei testimoni, l’arrivo dei carabinieri: tutto in pochi istanti davanti agli occhi di Enrico che in quel momento era al telefono. I due malviventi, con precedenti specifici, sono stati arrestati per rapina e resistenza. Contusi sono stati curati e dimessi dal pronto soccorso. Adesso si trovano in carcere. Il denaro è stato restituito al proprietario, dell’oro per ora nessuna traccia. Sull’auto, sottoposta a sequestro, sono in corso indagini dei carabinieri. (Servizio di Chiara Gaiani)


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