07/11/2025 ROMANO D’EZZELINO – Dopo le risse avvenute tra Pieve del Grappa e Bassano, con otto ragazzini denunciati, un altro episodio di violenze reciproche si è registrato in Pedemontana, stavolta a Romano d’Ezzelino. || Altri giovani e giovanissimi si sono resi protagonisti di una lite violenta, che ha destato scalpore e sconcerto. Lo scenario questa volta è il centro parrocchiale di Romano, adiacente alla chiesa parrocchiale. A raccontare quanto accaduto sono, tramite un messaggio di condanna pubblicato su Facebook, i responsabili dell’Associazione “Noiconvoi”, in accordo col parroco don Federico Meneghel. *SE QUESTO DEV’ESSERE IL RADUNO DEI GIOVANI, ALLORA DICIAMO NO.*Mercoledì alle 17.45, davanti alla nostra sede parrocchiale, si sono ritrovati tanti ragazzi — mai visti cosi numerosi in altri momenti. Nel giro di pochi minuti si è scatenata una lite violenta, davanti a chi era lì forse solo per assistere, forse sapendo già cosa sarebbe accaduto.Non sappiamo se fosse tutto premeditato, ma quello che abbiamo visto è inaccettabile.Il nostro spazio – aggiungono – è nato per costruire comunità, amicizie vere, rispetto reciproco. Non tolleriamo che venga trasformato in un luogo di violenza, spettacolo e paura.Con l’aiuto della pubblica sicurezza vogliamo che questo non accada più!”.Sul fatto, che avrebbe coinvolto un numero consistente di minorenni, indagano i Carabinieri, che mantengono ancora il più stretto riserbo. Gli uomini dell’Arma stanno vagliando testimonianze oculari e potrebbero anche utilizzare le immagini delle tante telecamere di videosorveglianza presenti nella struttura. Oltre alle identità dei giovanissimi coinvolti, saranno da verificare le motivazioni che hanno portato ad un episodio così grave.”Siamo delusi, ma non ci arrendiamo”, aggiungono dalla parrocchia. *Continueremo a lavorare per costruire, educare, accogliere. Ma sempre nella verità”.E, infine, un invito “ai ragazzi seri, alle famiglie, a chi ha a cuore la crescita sana dei giovani: non voltiamo la faccia. Non lasciamo che pochi rovinino ciò che è di tutti”. (Servizio di Mirco Cavallin)
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