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VICENZA | BATTERIO KILLER AL SAN BORTOLO, SVOLTA NELL’INCHIESTA: IN TRE A PROCESSO

24/11/2025 VICENZA – Batterio killer al San Bortolo, svolta nell’inchiesta: in tre a processo || Svolta nell’inchiesta sulle infezioni da batterio chimera al San Bortolo. La procura aveva chiesto l’archiviazione, ritenendo insufficienti gli indizi a carico degli ex direttori sanitari Ennio Cardone e Simona Aurelia Bellometti e del primario di cardiochirurgia Loris Salvador. Ma il giudice per le indagini preliminari ha visto un quadro diverso: per il GIP gli elementi ci sono, e per questo ha disposto l’imputazione coatta, ordinando di portare i tre sanitari a processo. Un passaggio importante, che segna il cambio di passo dell’indagine: il giudice non solo non si è appiattito sulle conclusioni del PM, ma ha chiesto nuovi accertamenti tecnici prima del dibattimento per chiarire eventuali ritardi nella gestione del rischio e nel controllo dei macchinari HCU, utilizzati in cardiochirurgia e potenzialmente collegati al batterio. Resta però ferma, come impone la legge, la presunzione di innocenza: i tre professionisti, ora imputati, continuano a difendere la piena correttezza del loro operato. Le difese ricordano che all’epoca dei fatti non esistevano protocolli specifici sul chimera, un fenomeno allora quasi sconosciuto a livello internazionale. E sottolineano che finora non è stato dimostrato un nesso causale certo tra il batterio e i quattro decessi contestati. A sollecitare nuovi approfondimenti furono le famiglie di alcuni pazienti, tra cui quella del medico Paolo Demo, operato nel 2016 e deceduto due anni dopo, che lasciò un memoriale sul proprio caso. Con i loro avvocati – Scarlassara, Sartore, Trivellato e altri – si opposero all’archiviazione, così come i parenti di Nicolina Vaccariello, di Dino Veronese e di Dino Marchi. Il batterio chimera, diffuso tramite alcuni modelli di macchinari della Sorin Livanova, portò la Regione Veneto a contattare oltre 10 mila pazienti che, negli anni, erano stati operati nelle cardiochirurgie della regione. Ora si apre una nuova fase: la parola passa al processo, dove si dovrà stabilire se quegli indizi indicati dal giudice p (Servizio di Redazione Medianordest)


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