05/12/2025 VICENZA – Svolta nel caso dell’ex comandante dei vigili del fuoco che chiede la messa alla prova: comporterebbe l’estinzione del reato ma anche il risarcimento della vittima. Procura e parte civile potrebbero opporsi. L’udienza a Vicenza.   || Ammissione alla messa in prova e risarcimento del danno alla vittima del suo comportamento. È l’ultimo sviluppo del caso relativo ad Andrea Gattuso, 61 anni, ex comandante provinciale dei vigili del fuoco di Vicenza. La scelta dell’ammissione alla prova che, se accolta dal Gip, porterebbe all’estinzione del reato, ma che imporrebbe all’imputato l’obbligo di risarcire la vittima e svolgere attività di natura riparativa. Una richiesta sulla quale la Procura e la parte civile hanno già lasciato intendere di voler sollevare obiezioni. Il procedimento nasce dalla denuncia di una operatrice dei vigili del fuoco, che sostiene di essere stata attirata nell’alloggio di servizio dell’allora comandante il 2 luglio 2024. Secondo gli inquirenti, Gattuso avrebbe cercato un approccio respinto con fermezza dalla donna, e nonostante il diniego l’avrebbe stretta, trattenuta e tentato di baciarla sulle labbra e sul collo, pronunciando frasi esplicite. Una dinamica che la presunta vittima, dopo mesi di esitazione e consulenza legale, ha deciso di denunciare, come consentito dalla legge. Il giudice Nicolò Gianesini aveva disposto il giudizio immediato, ritenendo «evidente la prova dei fatti contestati» sulla base delle dichiarazioni raccolte. Le accuse configurano il reato di violenza sessuale aggravata dall’abuso delle relazioni d’ufficio, vista la superiorità gerarchica dell’imputato. Gattuso, difeso dagli avvocati Lino Roetta e Francesca Rigato, nega gli addebiti e respinge la ricostruzione della Procura. La donna, assistita dall’avvocata Cristina Zanini, potrà costituirsi parte civile nell’udienza attesa nei prossimi giorni al Tribunale di Vicenza. Da ricordare, per la cronaca, che il Gip aveva respinto la richiesta del Pm Camilla Menegoni di applicare il braccialetto elettronico all’ex comandante per impedirgli di avvicinarsi alla sottoposta. (Servizio di Ivano Tolettini)

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