06/12/2025 BASSANO DEL GRAPPA – Cosa hanno in comune un classico della letteratura natalizia e la crisi del commercio in centro storico? Molto più di quanto si pensi, fantasmi inclusi… || Il canto di Natale di Dickens è un classico delle Feste, di quelli che non tramontano mai. La storia la sapete, l’abbiamo vista in mille salse con il protagonista che si ritrova a fare i conti con i suoi errori grazie alla visita dei tre fantasmi del Natale passato, presente e futuro. Ecco, abbiamo pensato a come sarebbe il classico di Dickens applicato a Bassano, ai suoi negozi, al suo cuore. E così il Fantasma del Natale passato diventa lo spettro di vent’anni di politiche urbanistiche dei Comuni di tutto il territorio in grado di portare quasi 70 mila metri quadrati di supermercati e centri commerciali ad assediare il centro storico. Il fantasma del Natale presente arriva con le sue vetrine vuote, le insegne spente, un ricircolo di attività commerciali che rallenta sempre più nonostante l’appeal delle botteghe del salotto buono sia sempre fortissimo. E quello del Natale futuro? Nella storia è il più lugubre dei visitatori, che mostra al protagonista quale sarà il suo destino se non cambierà il suo modo di vivere. È un destino di morte e solitudine. E non è affatto un bel destino. Ma nella realtà di Bassano qual è il futuro? Per i commercianti la prospettiva non è affatto felice, con l’impoverimento sempre più pesante del tessuto commerciale cittadino anche a causa delle politiche urbanistiche del territorio. Poi c’è l’abbandono dei negozi di famiglia, l’addio delle botteghe tramandate di generazione in generazione per fare posto alle grandi catene. Il rischio di diventare periferia del commercio, retrobottega. Qui finiscono le somiglianze con la storia, perché nel racconto l’avaro Scrooge cambia vita nel più classico dei lieto fine, mentre la situazione bassanese è molto più complicata e non si cambia con un colpo di penna. I sindaci, ad esempio, dicono di avere le mani legate. Ma le normative si possono cambiare, basta volerlo, ed esistono mille modi tutti leciti per mettere in condizione i privati di adeguarsi all’idea di città che si vuole portare avanti. Ques (Servizio di Ferdinando Garavello)


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