15/12/2025 TORRI DI QUARTESOLO – Nel giorno in cui Diana Canevarolo avrebbe compiuto 49 anni, l’inchiesta entra in una fase decisiva. La polizia è alla ricerca di una terza persona presente quella notte nel cortile di via Zara. || Il giorno che avrebbe dovuto essere di festa, diventa un giorno di dolore e di domande. Domenica 14 dicembre Diana Canevarolo avrebbe compiuto 49 anni. Un compleanno mai arrivato, segnato invece da una nuova fase dell’inchiesta. La Squadra Mobile concentra l’attenzione sulla “caccia al terzo uomo”: la persona che sarebbe stata presente nel cortile del condominio di via Zara, a Torri di Quartesolo, la notte dell’aggressione, 4 dicembre. Gli investigatori stanno incrociando testimonianze, telefoni e immagini delle telecamere, nel tentativo di dare un volto a chi era con Diana poco prima dell’aggressione mortale. A dare l’allarme, verso le 5.30, il marito Vincenzo Arena e il figlio Nicolò, che come parti offese sono tutelate dall’avv. Cesare Dal Maso. Un testimone ha riferito di aver sentito voci concitate all’alba, intorno alle 5, provenire dal cortile. Erano parole di un individuo che parlava in dialetto vicentino. L’autopsia ha già chiarito un punto fondamentale: Diana non è morta per una caduta, ma è stata colpita. L’indagine della Procura procede per omicidio volontario contro ignoti. Nel frattempo questa sera amici e conoscenti hanno promosso un momento di preghiera a Campo San Martino, dove vive il fratello Michele, per ricordarla nel giorno del compleanno. C’era anche la sorella Katia. Un momento di raccoglimento e di richiesta collettiva: verità e giustizia. Perché l’inchiesta punta alla risposta: chi era con Diana nel cortile, e perché l’ha uccisa? (Servizio di Ivano Tolettini)

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