18/12/2025 VICENZA – Quello di Miteni è stato un disastro ambientale causato da scelte consapevoli e un avvelenamento delle acqueda parte di manager senza scrupoli. I motivi con cui la Corte d’Assise di Vicenza ha inflitto 139 anni di carcere complessivi non lasciano adito a dubbi || È una sentenza storica, non bastassero le oltre 2 mila pagine delle motivazioni che la Corte d’Assise di Vicenza ha depositato riguardo alla condanna dei vertici di Miteni, che si sono succeduti dagli anni Duemila al 2017, per avvelenamento delle acque e disastro ambientale. La giuria popolare riconosce che l’inquinamento da PFAS che coinvolge 150 mila persone delle province di Vicenza, Verona e Padova non fu un evento accidentale, ma il risultato di condotte consapevoli e protratte per anni. Il 26 giugno scorso la Corte aveva inflitto a 11 manager della Miteni oltre 139 anni di carcere complessivi per l’inquinamento da sostanze perfluoroalchiliche che ha contaminato una risorsa primaria come l’acqua. Per la Corte i dirigenti sapevano. Studi ambientali interni avevano già evidenziato la presenza di sostanze tossiche, comprese quelle oggi al centro dell’emergenza PFAS. Eppure, spiegano i giudici, non vennero attivate le procedure di legge, né adottate misure adeguate per fermare o contenere la contaminazione. Non solo omissioni, ma dati ambientali occultati, informazioni non comunicate agli enti pubblici e una gestione orientata a ridurre i costi, rinviando gli interventi di messa in sicurezza e bonifica. Gravissimo anche il capitolo sanitario. La Corte riconosce il bioaccumulo dei PFAS nella popolazione esposta, con valori sierici elevati e un aumento di effetti indesiderati sulla salute. Il messaggio della Corte è netto:l’ambiente e la salute non possono essere sacrificati all’interesse industriale. Chi ha il potere di intervenire e sceglie di non farlo, risponde penalmente delle conseguenze. I motivi della condanna chiudono il primo grado di un processo che conoscerà anche gli altri due gradi. E’ scontato. Di sicuro è un precedente destinato a pesare su tutti i futuri processi per disastri ambientali. (Servizio di Ivano Tolettini)

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