VICENZA – Grido di dolore degli artigiani sulla questione Bonus 110%. La troppa burocrazia rischia di affossarlo. La richiesta ai comuni di poter accedere agli archivi. || Bonus 110% la confartigianato lancia un grido di dolore. Quello che è un’iniziativa del governo che mette a disposizione importanti benefici che dovrebbero mettere in azione una molteplicità di obiettivi. Parliamo ad esempio della decarbonizzazione con l’obbligo dei sindaci entro 2030 di abbattere del 60% l’impatto delle immissioni in atmosfera o ancora la sistemazione di un patrimonio edilizio che con il tempo ha perso di valore con un importante risparmio grazie alle nuove tecnologie. Ebbene tutto questo rischia di infrangersi contro una burocrazia elefantiaca che se ha ragione di essere per evitare eventuali speculazioni dall’altro rischia di mettere in seria difficoltà chi questo bonus del 110 % lo vuole utilizzare. Un iter complesso per ha bisogno di poter avere risposte concrete e immediate anche da parte delle amministrazioni pubbliche. Da qui la richiesta proprio ai comuni di mantenere il personale in servizio per poter accedere a tutti quegli atti che non sono dati informatizzati e quindi ancora cartacei. Una domanda che nasce anche a fronte di un sondaggio fatto proprio da confartigianato su un campione pilota in vista dell’apertura di un servizio non solo per le aziende ma anche per i privati che volessero usufruire del Bonus. Su un campione di 150 progetti il trentatre percento è risultato avere dei vizi da sanare prima di poter dare il via ad un eventuale progetto di ristrutturazione che consenta di usufruire del bonus. Un campione che potrebbe essere lo specchio di una realtà ben più ampia da qui un appello alle amministrazioni comunali e al governo di prorogare i termini di utilizzo del bonus – Intervistati AGOSTINO BONOMO (Presidente Confartigianato Vicenza) (A cura di: Gabriella Basso)


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