VICENZA – Italian Exibition Group e Bologna Fiere determinano i punti chiave della fusione. E in questa operazione viene inevitabilmente coinvolta anche Vicenza. Non mancano i dubbi sul futuro della Fiera dell’Oro. || Un matrimonio che fa discutere. Italian Exibition Group, nato dalla fusione tra le due fiere, di Rimini e Vicenza, oggi punta ad un’altra integrazione, quella con Bologna Fiere. Viene sottoscritto il cosiddetto “term-sheet”, il precontratto non vincolante, con la determinazione dei punti chiave della fusione. L’ipotesi della nuova struttura riflette un rapporto di concambio di uno a uno, secono modalità ancora da definire tra le parti. Un’operazione che, nelle intenzioni comunicate dai vertici, punta a creare il principale operatore italiano del settore, in grado di affrontare con maggiore incisività le nuove sfide competendo, anche grazie alla propria capacità organizzativa in Italia e all’estero, con i più importanti player internazionali, facendosi portavoce del Made in Italy e, al contempo, mantenendo un forte legame con i territori, assicurando la prosecuzione del programma di investimenti nei quartieri fieristici di proprietà. Il term-sheet è un passo concreto e decisivo verso la conclusione dell’operazione e prevede il perfezionamento dell’integrazione indicativamente entro maggio 2021. A gestire le strategie, però, all’interno di Ieg è Rimini che, nei rapporti di forza, è molto più determinante di Vicenza. E così oggi la domanda è: c’è il rischio, con l’integrazione, che la Fiera dell’Oro scivoli lentamente verso Bologna? – Intervistati FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (A cura di: Carlo Alberto Inghilleri)