VICENZA – Il nuovo Dpcm anti-covid mette la movida nel mirino. Oggi a Vicenza si è riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza con l’obbiettivo di trovare una strategia comune tra istituzioni e forze dell’ordine. || Movida nel mirino dell’ultimo Dpcm anti-Covid. In Prefettura, a Vicenza, va di scena il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. E’ il Sindaco, Francesco Rucco a chiedere un incontro urgente al Rappresentante del Governo e alle forze dell’ordine per individuare una strategia condivisa per far rispettare le regole. Il primo problema da affrontare è che, con le limitazioni dei locali i giovani cercano luoghi di ritrovo liberi, senza regole, come le piazze che il Governo lascia ai sindaci la responsabilità di chiudere. Intanto per il momento Monte Berico, non sarà zona rossa: i giovani, però, non potranno assembrarsi in Piazzale della Vittoria, perchè comunque i controlli delle forze dell’ordine verranno intensificati. L’ultimo locale multato è stato un fast food di Corso San Felice e Fortunato trovato aperto dopo mezzanotte. Per questo è partita una sanzione da 400 euro con la chiusura imposta per dieci giorni. Ora, però, la questione che poniamo è: i locali hanno un gestore che risponde dell’applicazione delle misure anti-covid costringendo i clienti a rispettare le distanze rimandendo seduti oppure muovendosi solo con la mascherina: insomma, quando un locale ha spazi organizzati può essere considerato un presidio sicuro. Le chiusure anticipate, invece, paradossalmente potrebbero spostare il problema, coi giovani che cercherebbero luoghi appartati dove assembrarsi senza regole. E allora la domanda è: piuttosto che costringere i sindaci a rincorrere un’incontenibile movida chiudendo strade e piazze, non sarebbe più opportuno tenere i locali monitorati ma aperti, come presidì di legalità? – Intervistati FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (A cura di: Carlo Alberto Inghilleri)