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VICENZA | LA PROVOCAZIONE: E SE INVECE DI CHIUDERE LE STRADE SI TENESSERO APERTI I LOCALI?

VICENZA – Gli ultimi Dpcm sono andati nella direzione delle chiusure, delle limitazioni, con ricadute sul sistema economico, ma anche sulla movida, coi giovani che tendono a trovare zone “franche” dove aggregarsi senza regole. E allora oggi lanciamo una provocazione: e se il problema potesse essere affrontato con un approccio “opposto” a quello usato fino ad oggi? || Raffica di Dpcm. Ormai in Italia il Governo interviene sempre più spesso nella vita sociale ed economica del Paese coi Decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri. In nome della sicurezza sanitaria si limitano le attività, gli orari, l’uso di strade e piazze. Oggi, però, la questione che poniamo è: i locali hanno un gestore che risponde dell’applicazione delle misure anti-covid costringendo i clienti a rispettare le distanze rimandendo seduti oppure muovendosi solo con la mascherina: insomma, quando un locale ha spazi organizzati può essere considerato un presidio sicuro. Le chiusure anticipate, invece, paradossalmente potrebbero spostare il problema, coi giovani che cercherebbero luoghi appartati dove assembrarsi senza regole. E allora la domanda, chè è anche un’idea, una proposta, una provocazione è: piuttosto che costringere i sindaci a rincorrere un’incontenibile movida chiudendo strade e piazze, non sarebbe più opportuno tenere i locali monitorati ma aperti, come presidì di legalità? – Intervistati FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (A cura di: Carlo Alberto Inghilleri)


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