VENEZIA – Con l’aumento costante dei contagi e dei ricoveri la preoccupazione della Regione Veneto è di tenere sotto controllo il sistema sanitario evitando la saturazione degli ospedali. || Con l’aumento costante dei contagi e dei ricoveri la preoccupazione della Regione Veneto è di tenere sotto controllo il sistema sanitario evitando la saturazione degli ospedali. A sette mesi dall’inizio dell’emergenza Covid le persone colpite dal virus sono per il 51% donne e per più di metà dei casi, 57%, nella fascia dell’età adulta, ovvero tra i 25 e i 64 anni.La situazione è molto diversa per quanto riguarda i ricoveri: il 57% sono maschi e quasi due terzi hanno più di 65 anni.Negli ospedali veneti si avvicina velocemente la soglia dei 900 ricoveri e delle 100 terapie intensive. E il presidente della Regione ribadisce che «il problema del Covid oggi è non saturare gli ospedali».Le curve dei grafici stanno risalendo e, anche non siamo ai livelli della scorsa primavera, è bene non abbassare la guardia, limitando, ad esempio gli accessi al pronto soccorso. «Rispetto a marzo – aggiunge Zaia – ci sono molti più accessi in autonomia per piccoli problemi respiratori. Invece bisogna chiamare il proprio medico». Entro due giorni sarà stabilito un protocollo con i medici della Fimmg che hanno firmato l’accordo col Governo per fare personalmente i tamponi: in Veneto sono 2000 sui 3150 presenti. Prima di arrivare al tampone è necessaria la prevenzione, con l’unico mezzo oggi disponibile, la mascherina. – Intervistati LUCA ZAIA (PRESIDENTE REGIONE VENETO) (Servizio di Mirco Cavallin)