VICENZA – Continuano le proteste contro al Dpcm anti-covid del Governo. Ristoratori, gestori di locali, cuochi: tutti uniti per chiedere al Governo un passo indietro. || La rabbia e l’orgoglio. Questa è la settimana delle proteste, delle piazze bollenti, dei cittadini che urlano la loro disperazione contro il dpcm con cui il Governo ha messo in clausura l’economia. A Vicenza, in una Piazza dei Signori controllata dalle forze dell’ordine, va di scena la protesta di imprenditori, gestori dei locali, ristoratori…Professionisti, partite iva, commercianti che si alzano presto la mattina e che lavorano tutto il giorno, perchè nulla è scontato, nulla è dovuto: cittadini che sono abituati a guadagnarsi il pane; questa non è gente che brucia i cassonetti. Eppure, quello che si prefigura è un novembre disastroso: e il Governo non intende tornare sui propri passi. Noi di Rete Veneta, dando voce a lavoratori, imprenditori, partite iva, commercianti, abbiamo sostenuto che quando gli spazi sono ben organizzati i locali sono presìdi di sicurezza: chiuderli significa spingere i giovani a spostarsi in zone franche, dove ritrovarsi anarchicamente, senza regole. Oggi i locali sono in ginocchio ed i ristori promessi dal Governo insufficienti, inadeguati, inappropriati.Per l’8 novembre si preannuncia un altro possibile lockdown, ma questa è una storia, un incubo infinito: e se poi a metà dicembre ci fosse un altro lockdown? – Intervistati JOE FORMAGGIO (Consigliere Regionale Veneto), VALTER CREMA (Presidente Unione Cuochi del Veneto), MIRKO PERINETTO (Titolare di Locale) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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