VICENZA – La battaglia contro il Covid sta spaccando il Paese: da una parte il Governo con l’ultimo dpcm che chiude le attività e limita gli orari dei locali; dall’altra i cittadini, i professionisti, i commercianti che protestano. E mentre succede tutto questo il sindaco di Vicenza rilancia una partita dimenticata dal Governo: quella per l’Autonomia. || Un dpcm nato storto. Anti-covid ma anche antieconomico. Nato da uno Stato centralista che taglia le gambe a tutti: palestre, bar, ristoranti finiscono in clausura. Il Sindaco di Vicenza interviene spiegando che «Il Governo non si è calato nella realtà di ciò che succede sul territorio. Evidentemente nel Palazzo sono troppo chiusi e quindi non riescono a capire quali sono i problemi della gente, mentre facendo gli amministratori si ha un maggior contatto con i cittadini: avrei lasciato alle regioni e ai comuni l’auotnomia di decidere come intervenire». L’autonomia. Sì, perchè questa riforma che il Governo ha accantonato, in tempi di epidemia sarebbe stata preziosissima, perchè avrebbe permesso di calare sul territorio provvedimenti più sartoriali, tagliati su misura per le aziende del nordest. Il Trentino ne è la prova: i locali nella provincia autonoma non chiudono alle 18. I bar abbassano le saracinesche alle otto di sera, e i ristoranti chiudono alle dieci, così da non perdere il giro delle cene che, invece, in Veneto come nel resto d’Italia, sono state stoppate dal Governo. – Intervistati FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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