01/02/2022 BASSANO DEL GRAPPA – Vicenza è in lizza per la capitale della cultura del 2024, che potrebbe portare grandi ricadute per il territorio. E Bassano, come si sta muovendo? || Vicenza è tra le dieci città finaliste per la capitale della cultura 2024. Una novità, quella diffusa nelle scorse ore, a dir poco elettrizzante per la città del Palladio e per tutto il territorio. Già, perché è ovvio che una capitale italiana della cultura sia destinata a diventare un volano per tutta la provincia e pure oltre i confini berici. Tutto questo in una regione che è ormai stabilmente in vetta alle classifiche turistiche nazionali. Turismo e cultura vanno a braccetto da un pezzo, con un indotto che potrebbe crescere in modo esponenziale se Vicenza dovesse trionfare sulle contendenti. E qui finiscono le buone notizie. Sono infatti in molti a sottolineare la distanza, di caratura e non chilometrica, fra il capoluogo e Bassano del Grappa. La città del ponte è stata superata anche in Provincia da Marostica, il cui sindaco Matteo Mozzo ha ricevuto la delega al turismo da Francesco Rucco. Lo scacco alla regina si è ormai consumato, e ora c’è il timore diffuso che Bassano rimanga fuori dai giochi anche nella partita della capitale della cultura. Più o meno quel che è accaduto anche con le celebrazioni canoviane, che hanno portato in città solo una parte dell’immensa visibilità che avrebbero potuto donare con una gestione dei rapporti extracomunali un tantino più oculata. Insomma, serpeggia la paura che altri si buttino in corsia di sorpasso lasciando che lo scrigno di meraviglie della città del ponte rimanga in ombra. Per evitare questo scenario diventa indispensabile guardare fuori, guardare a Vicenza, al Veneto. Guardare insomma oltre i confini comunali. Programmare la cultura, programmare il turismo allargando il compasso anche al di là dell’ombelico cittadino. Allargando la cartolina, come chiede pure l’Unesco nel percorso di canonizzazione del ponte. Altrimenti c’è il rischio che Bassano resti con quella bella cartolina in mano, ma senza francobollo per farla viaggiare. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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