VICENZA – Continua la campagna di Reteveneta contro il contributo deciso dall’accordo nazionale: 18 euro per ogni tampone effettuato dai medici di base. || Arriva l’esercito armato di tamponi. Sì, perchè quella contro il Covid oggi è una guerra. Una guerra sanitaria, sociale, economica. In prima linea un esercito di medici ospedalieri, di infermieri. Ma in un momento così difficile, così epocale, c’è bisogno di arruolare forze, c’è bisogno dei medici di famiglia. Alcuni sono scesi immediatamente in campo per effettuare i tamponi, senza aspettare, ma c’è anche chi ha fatto resistenza, chi ha chiesto un compenso per snellire le code nei centri allestiti nei vari ospedali, aspettato l’accordo col Governo che prevede 18 euro per ogni tampone effettuato dai medici di base. Un contratto che ha indignato molti pazienti, tanti cittadini a cui noi di Rete Veneta abbiamo dato voce e che, come sempre affianchiamo: la gente si chiede perchè un medico, chiamato dal giuramento di Ippocrate a curare i propri pazienti con tutti i mezzi a sua disposizione, debba pretendere un ulteriore contributo per i tamponi: oltre che una professione, quella di medico, è una vocazione, una missione, così come hanno dimostrato tanti medici e infermieri che tutt’oggi sono in prima linea senza se e senza ma. Adesso anche nel vicentino il contributo dei medici di famiglia sarà preziosissimo: – Intervistati SALVATORE BARRA (Direttore Sanitario Ulss 8 Berica) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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