24/02/2022 VICENZA – Esplode il conflitto in Ucraina. Danni all’export vicentino, mentre i costi del gas s’impennano. Il Sindaco di Vicenza sulle due basi americane in città: «sono obbiettivi sensibili, vanno preservate». || Lampi di guerra. La Russia attacca l’Ucraina: esplode un conflitto destinato a scrivere la storia di questo secolo già ferito dalla pandemia.In questo scacchiere l’Italia, il Veneto, diventano teatro indiretto della prima guerra del millennio in Europa. Innanzitutto perchè Vicenza ospita due potenziali obbiettivi sensibili: la Base americana Dal Din e la Caserma Ederle, quartier generale Nato e Comando delle Forze Armate Usa dell’Europa Meridionale.Che il conflitto si fermi. Nella Basilica di Monte Berico il Vescovo di Vicenza domani celebra una Messa per chiedere il dono della pace per l’Ucraina. Ci si rivolge a Dio, ci si rivolge agli uomini. Sabato pomeriggio in Piazza Castello va di scena un sit-in per condannare la guerra. Il premier Draghi dopo una consultazione del G7, si è recato a Bruxelles per un Consiglio Europeo Straordinario, in cui viene deciso come colpire economicamente la Russia. Ma nel 2022 l’economia è globale e delle sanzioni alla Russia, così come della guerra con l’Ucraina, ne pagano il prezzo anche le aziende venete. Vicenza è la seconda provincia italiana per esportazioni in quell’area: l’export in Russia ed Ucraina per il vicentino vale circa 450 milioni di euro. Senza contare che il 30% del gas russo esportato in Europa finisce in Italia. Ed è uno dei meno costosi. – Intervistati MARIO DRAGHI (Presidente Consiglio dei Ministri), FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


videoid(tdQM0W50_3c)finevideoid-categoria(vicenzatg)finecategoria