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VICENZA | GUERRA IN UCRAINA, CRESCE L’ATTENZIONE PER LE BASI MILITARI VICENTINE

25/02/2022 VICENZA – Il conflitto in Ucraina. Oggi a Vicenza, sede di due basi militari americane, si è riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza. || La follia della guerra, di un’invasione armata in Europa, nel secondo millennio, a più di cento anni dalla primo conflitto mondiale, a ottant’anni dal secondo, ai confini con un’altra guerra globale, quella sanitaria contro un’epidemia epocale. Vicenza e Kiev, 1.900 chilometri lungo l’Europa civile, democratica: una distanza che viene annullata dalle crude immagini di sangue e distruzione che arrivano dall’Ucraina, un paese così vicino a noi, alla nostra storia, ai nostri valori, alla nostra cultura. E alla nostra economia. Vicinanza strategica e militare, visto che Vicenza ospita le due basi americane, la Dal Din e la Ederle, quartier generale Nato e Comando delle Forze Armate Usa dell’Europa Meridionale: da qui circa 800 soldati sono stati inviati in Lettonia per rafforzare le capacità difensive dell’alleanza Atlantica. Così, nello scacchiere internazionale, Vicenza è città strategica nel teatro più vasto del conflitto Per questo oggi in Prefettura si è riunito il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza in cui è stato stabilito di incrementare l’attenzione sugli obiettivi istituzionali interessati alla guerra, come le due basi militari do Vicenza, oltre alla Pluto di Longare . Verrà rafforzato il servizio di vigilanza e controllo del territorio.Ma la guerra, nel 2022, in un’economia globale, registra ricadute anche in Veneto, meta turistica per 1.300.000 russi e ucraini prima della pandemia, che per la provincia di Vicenza rappresentavano il 2,6% dei pernottamenti totali, per una spesa di 2.800.000 euro. Le ricadute peggiori, però, sono sull’export, che per il Vicentino, in Russia e Ucraina vale circa 450milioni di euro. Insomma, la guerra è più vicina di quanto crediamo: sul campo energetico l’Italia è tra i Paesi europei più vincolati alla zona del conflitto: il 43% del gas naturale importato proviene dalla Russia che è di gran lunga il primo fornitore di metano del nostro Paese. Adesso la guerra avrà ripercussioni pesanti anche sui costi delle materie prime. – Intervistati FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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