09/03/2022 VICENZA – Da un’emergenza all’altra: dopo la pandemia, con la guerra in Ucraina ed il caro carburanti, è allarme trasporti. || In fuga da una stritolante crisi economica. Prima la guerra al Covid, poi quella Ucraina. Intanto se il 31 marzo il Governo metterà fine all’emergenza sanitaria, dovrebbe venir meno il presupposto giuridico che fino ad oggi ha sostenuto le limitazioni alla libertà dei cittadini. Un freno a mano tirato anche sulla circolazione delle persone che sono la base per un rilancio economico.Messo fine all’emergenza pandemica, bisogna affrontare un’altra emergenza che sta frendando la libera circolazione: quella energetica.Nel motore diesel quando l’iniettore spruzza il gasolio, per effetto dell’elevata tempereatura, la miscela aria-caraburante esplode, spingendo il pistone. Ecco, l’economia funziona allo stesso modo: oggi, con i prezzi del gasolio alle stelle, per effetto dell’elevata temperatura politica internazionale miscelata con la speculazione, i costi eplodono, spingendo come un pistone l’economia indietro. Ed il settore che è direttamente e più penalizzato è quello dei trasporti: trasporti merci, per cui i rincari del carburante ricadono sui prodotti trasportati, e vengono pagati dai consumatori che per tutta risposta comprano meno, col risultato che si vende meno e l’economia rallenta. Ma a pagare un prezzo salato sono anche i trasporti delle persone: molte aziende private contribuiscono, con propri autobus e corriere, a portare gli studenti a scuola: ma adesso rischiano di fermarsi, perchè non riescono a stare nei costi preventivati. Insomma, bisogna rivedere gli appalti immeditamnte, con ricadute sui bilanci pubblici, perchè a pagare questi servizi sono i Comuni e la Provincia. – Intervistati GIANLUCA CAVION (Presidente Confartigianato Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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