19/03/2022 VICENZA – Crisi energetica, guerra in Ucraina, carenza di materie prime. Sono le emergenze di oggi. Molte attività produttive chiedono il taglio delle imposte e l’eliminazione dei green pass. || Fuori dal Covid: sì, forse sì, speriamo di sì, perchè il virus graffia ma non lascia più il segno. In Veneto la pandemia sale sullo scivolo: su i contagi, e giù, sempre più giù i ricoveri: BOLLETTINO a Vicenza si va oltre quota mille: mille positivi, per la precisione 1.139 nelle ultime ventiquattro ore, ma poi al San Bortolo la terapia intensiva è vuota come uno zero e i pazienti sono due in meno di ieri. Trend identico in tutto il Veneto, in tutta l’Italia. Bene fa il Governo a sbatter la porta in faccia allo stato di emergenza: il 31 marzo finisce il tunnel buio della pandemia, un limbo lungo due anni. Eppure… Eppure se dal punto di vista sanitario sfociamo oltre l’emergenza, resta la prospettiva burocratica. Vischiosa. Che lascia orme di green pass. Green pass base, ma sempre green pass: per chi parla anche l’italiano “Certificato verde”, che resiste un mese, ancora un mese: tutto aprile. Il 31 marzo termina l’emergenza sanitaria, ma il certificato verde sopravvive fino al 1 maggio. Con le sue contraddizioni che fanno infuriare i commercianti e le aziende di Apindustria Veneto. – Intervistati ALESSANDRO TRENTIN (Presidente Apindustria Confimi Veneto), FRANCESCO RUCCO (Sindaco di Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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