03/05/2022 VICENZA – Crisi energetica, guerra in Ucraina, carenza di materie prime: sono le emergenze di oggi. Ed il Decreto Aiuti, appena approvato, non è sufficiente. Parola dei piccoli industriali che bocciano il Governo Draghi. || Psicopatologia dell’economia quotidiana. Choc tanti, troppi per le aziende, i negozi, i locali, le attività produttive: dalle restrizioni della pandemia, alla guerra; dalla crisi energetica, alla carenza di materie prime. Il Consiglio dei Ministri approva il “Decreto Aiuti”, con interventi per 14 miliardi di euro a favore di famiglie e imprese: ma Apindustria Confimi Veneto, senza tanti giri di parole, boccia il provvedimento.Apindustria boccia il Governo ed il Decreto Aiuti, che prevede un contributo una tantum di 200 euro e solo per pensionati e dipendenti con redditi fino a 35mila euro. Eppure la crisi è molto più larga e profonda, e tocca le partite iva, i liberi professionisti, gli imprenditori, i commercianti. La misura auspicata da Apindustria Confimi è invece l’abbassamento delle tasse sul lavoro.Sui carburanti il Governo rinnova il taglio di 30 centesimi delle accise fino all’8 luglio. Un’altra misura comunque temporanea e non strutturale. Il caro energetico, invece, impone soluzioni tempestive, urgenti, anche perchè il Governo punta sull’indipendenza dal gas russo entro il 2024. Per le aziende penalizzate dalle sanzioni alla Russia il Governo stanzia un fondo da 200 milioni di euro: ma solo nel Vicentino l’export con Russia e Ucraina vale molto di più. – Intervistati ALESSANDRO TRENTIN (Presidente Apindustria Confimi Veneto) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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