08/05/2022 VICENZA – Torniamo a parlare della possibile deregulation delle antenne di telefonia mobile: per la Provincia di Vicenza in questo modo si colpiscono i bilanci dei comuni e la possibilità di programmare lo sviluppo del loro territorio. || La deregulation delle antenne di telefonia mobile: anche oggi noi di Rete Veneta torniamo su un tema che merita di essere discusso e approfondito anche dai cittadini: talmente importante che, in settimana, è stato affrontato anche in Consiglio Provinciale, a Vicenza: nell’ordine del giorno veniva spiegato che, nel Decreto Concorrenza in discussione al Senato, i partiti a Roma hanno presentato una serie di emendamenti per digitalizzare velocemente l’Italia semplificando le procedure di autorizzazione e di installazione degli impianti di telefonia mobile: a questo scopo verrebbe abrogato il titolo sul vincolo pasaggistico, verrebbe cancellato il concetto di siti sensibili, verrebbe abrogata l’autorizzazione sismica tra i documenti propedeutici; e ancora: verrebbe abolito il certificato di collaudo dell’impianto di telefonia mobile e verrebbero innalzati i limiti elettromagnetici tollerati. Ma non solo: verrebbe annullata la competenza dei Comuni, che sono gli enti più vicini ai cittadini, a sviluppare il proprio territorio: quanto di più lontanto esista dal principio dell’autonomia, una riforma che il Governo non ha ancora concesso al Veneto. In pratica i Comuni non potrebbero più fare un piano di installazione delle antenne radio base. La domanda sorge spontanea: se un cittadino vuole alzare un muro è sottoposto a mille autorizzazioni; con la deregulation un traliccio di trenta metri potrebbe essere posizionato in qualsiasi punto? – Intervistati VALTER ORSI (Delegato Provinciale all’Innovazione Tecnologica) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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