VICENZA – Tampone molecolare e test antigenico contro il Covid ma è il secondo che aiuta a “spegnere” sul nascere i focolai. A spiegare la differenza è il Direttore della Microbiologia dell’Ulss 8 || Tamponi, molecolare, molecolare rapido e test antigene. Sono i mezzi, gli strumenti con cui oggi ricerchiamo in un soggetto la presenza del virus, che ci diranno se la persona è positiva o negativa. Eppure la questione e il loro ambito d’azione in realtà non è così semplice ed automatico. Proprio la maggior conoscenza del virus oggi ci permette un loro miglior impiego. Il test molecolare ci spiega il direttore della Microbiologia dell’Ulss 8 Berica Dottor Mario Rassu, rimane positivo da quando il virus entra nel soggetto a quando rimane nelle sue parte disgregate nel nostro organismo ma non è lo strumento migliore per seguire il decorso del paziente. Sono almeno duemila al giorno, ma si è arrivati anche a 4 mila tamponi molecolari al giorno processati nei laboratori della microbiologia dell’ospedale San Bortolo di Vicenza. Più costoso, necessita di reagenti e ha tempi più lunghi per essere processato. Tampone molecolare che secondo il dottor Rassu va riservato all’emergenza, a chi arriva in pronto soccorso, in caso di intervento o di partorienti. A fare da spartiacque è arrivato in primavera il test antigene oggi diventato fondamentale. In grado di fare un screening rapido ad un’ampia fetta della popolazione consente l’individuazione immediata dei soggetti positivi potenzialmente pericolosi da quelli negativi. Quello che oggi viene fatto ad esempio nelle scuole o sui luoghi di lavoro consentendo a chi è negativo di non essere isolato. Se il primo, il tampone molecolare fotografa la presenza del virus o una sua piccola parte ma non è in grado di definirne la carica il secondo invece lavora su una carica virale più alta consentendo una lettura più immediata. Il test antigenico da la possibilità di processare i campioni che veramente ne hanno bisogno per la conferma. Se invece si dovesse fare i test molecolare a tutti i tempi si allungherebbero troppo rendendo il test stesso inutile – Intervistati MARIO RASSU (Direttore Microbiologia Ulss 8 Berica) (Servizio di Gabriella Basso)