15/06/2022 MESTRE – Processo d’appello per il crac della Bpvi. Oggi in aula bunker a Mestre è iniziato il riesame di Emanuele Giustini, l’ex manager della Banca popolare di Vicenza, condannato in primo grado a 6 anni e 3 mesi, che ha chiesto alla Corte d’appello di essere risentito. || Deposizione che riapre il vaso di Pandora, quella di Emanule Giustini, ex vice Direttore Generale della Banca popolare di Vicenza che ha chiesto alla corte d’appello di essere risentito. Riscrive la storia del processo, da imputato in appello, ammette le sue colpe e tira in ballo gli ex vertici, e tutto il cda. Chiarisce il quadro, già noto, delle responsabilità, nell’aula bunker a Mestre, dove la verità sul crac della popolare, secondo Giustini – condannato in primo grado nel processo a Vicenza a sei anni e tre mesi – sarebbe racchiusa nel milione di mail che dice di aver studiato personalmente fino al ravvedimento, arrivato per motivi di coscienza e trasparenza. Spiega da un punto di vista “interno” l’operatività, occulta e al contempo diffusa, delle baciate – Giustini – del crac, che ha lasciato sul lastrico migliaia di risparmiatori – Intervistati GIANNI ZONIN (Ex Presidente Bpvi), MICHELE VETTORE (Avvocato Parti Civili) (Servizio di Luisa Bertini)
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