24/06/2022 BASSANO DEL GRAPPA – Per 130 giorni abbiamo posto le nostre tre domande sull’opportunità di mantenere il dg Carlo Bramezza alla guida dell’Ulss7 Pedemontana. Dopo 130 giorni nessuno ha risposto, e questo ci porta a un’altra, importantissima domanda: chi tace acconsente? || 130 giorni, 19 settimane, 5 mesi sono passati da quando abbiamo posto per la prima volta le tre domande sull’opportunità di mantenere Carlo Bramezza alla guida dell’Ulss7. Le abbiamo poste per 130 volte nel nostro telegiornale, specificando a chi erano rivolte: al dg, a chi gestisce la sanità del Veneto, alle istituzioni. E pur avendo sempre ribadito che i nostri microfoni erano aperti per tutti, a quei microfoni non si è mai presentato nessuno. Anzi, qualcuno si è pure sottratto alla possibilità di far chiarezza e di rispondere a quelle domande. Come il dg Bramezza, che in più occasioni ha preferito scappare piuttosto che dare risposte attese da troppo tempo da tante, tantissime persone. Lo abbiamo cercato, gli abbiamo messo a disposizione telecamere e microfoni, ma il risultato è sempre lo stesso. Però il dg Bramezza non è l’unico al quale sono state rivolte le nostre domande. I tre quesiti erano diretti anche a chi ha la delega alla sanità in Veneto e a chi governa la Regione. In 130 giorni nessuno di loro ha ritenuto di rispondere o di prendere posizione, nemmeno con una nota scritta. Un vero peccato, si poteva far chiarezza su di una situazione che – a conti fatti, con le migliaia di firme raccolte sulla sanità bassanese e con le tantissime segnalazioni che arrivano dai cittadini – è di chiaro interesse per il territorio. Giusto per rinfrescare la memoria a tutti, le tre domande vertevano sull’opportunità che Bramezza rimanga alla guida dell’Ulss7 nonostante la definitiva incapacità di adempiere alle proprie obbligazioni per quasi 11 milioni di euro, nonostante si sia fatto garante di operazioni immobiliari privati per questa cifra pur avendo ricoperto da 21 anni posti di lavoro pubblici e nonostante quegli undici milioni, per una persona che percepisce uno stipendio annuo di circa 90 mila euro, possano essere rimborsati da Bramezza solo lavorando centinaia di anni. A questo punto e dopo averle ripetute per 130 volte è ormai chiaro a tutti: nessuno (Servizio di Ferdinando Garavello)
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