27/06/2022 VICENZA – La Sanità Veneta sta affrontando un momento delicato: quattro dg in pensione si sarebbero autosospesi lo stipendio, mentre la Cub, che con un esposto alla Guardia di Finanza chiede di verificare l’eventuale violazione della legge Madìa, chiede che la questione venga affrontata in Consiglio Regionale. || La Regione Veneto alla prova della sanità. Dalla carenza di medici di base alle liste d’attesa, fino all’esposto presentato alla Guardia di Finanza di Venezia e alle Procure della Repubblica del Veneto, in cui la Cub, Confederazione Unitaria di Base, chiede se sia vero oppure no che ci siano alcuni dirigenti e funzionari della sanità Veneta in quiescenza che percepirebbero contemporaneamente la pensione e lo stipendio, e se vi sia oppure no violazione della Legge Madìa. Ad oggi dalla Regione Veneto c’è solo una nota ufficiale con cui il direttore generale della Sanità del Veneto, Luciano Flor, riferisce che quattro direttori generali, regolarmente nominati mentre erano in servizio, sarebbero andati nel frattempo in quiescenza. Gli stessi quattro dg avrebbero anticipato un parere legale “pro veritate” concernente approfondimenti in merito alla loro posizione” e nel frattempo, in attesa della verifica, si sarebbero autosospesi dalla percezione dello stipendio. Fine delle comunicazioni. Insomma, la questione appare non solo tecnica, ma pure politica. Maria Teresa Turetta lancia un messaggio non solo alla giunta veneta ma anche all’opposizione: «se pensiamo che il Partito Democratico è il primo partito di opposizione ci si aspettava una reazione più forte e convinta. Chiediamo che la politica si faccia carico del rispetto delle regole per essere credibile agli occhi dei cittadini». – Intervistati MARIA TERESA TURETTA (Segretaria Cub Vicenza) (Servizio di Carlo Alberto Inghilleri)


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