28/06/2022 VENEZIA – Le migliaia di firme sulla sanità bassanese finiscono in consiglio regionale, e finalmente a Venezia c’è chi inizia a interessarsi ai problemi dell’Ulss7 e del San Bassiano || Dalla Brenta al canal Grande, dal ponte vecchio di Bassano al ponte di Rialto. O giù di lì, almeno fino a palazzo Ferro Fini, sede del consiglio regionale del Veneto: le migliaia di firme dei cittadini del bassanese, che hanno risposto con voce forte e chiara alla petizione per una sanità diversa, per un San Bassiano com’era fino a pochi anni fa, sono finalmente arrivate a Venezia. A portarle c’erano i promotori della raccolta di firme, a riceverle il vicepresidente del consiglio regionale, Nicola Finco. Un giorno molto importante per il bassanese, per la Pedemontana e per i suoi abitanti. Le firme portate a Venezia sono solo un veicolo, una sorta di cavo telefonico diretto fra il bassanese e i palazzi della politica regionale: un lungo filo reso bollente dalle tantissime segnalazioni di disorganizzazione all’interno dell’Ulss7 e di domande da parte dei cittadini, alle quali nessuno finora ha voluto dare risposte. I consiglieri hanno ascoltato con grande attenzione le richieste del territorio. Mancavano, va detto per onor di cronaca, il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti, il capogruppo della Lega Alberto Villanova e Sonia Brescacin, presidente della commissione consiliare che si occupa di sanità. E così è ancora una volta Finco a raccogliere le istanze del suo territorio. Questo è un primo passo. Ora alle firme e alle voci dei cittadini non resta che un ultimo passo. O un ultimo ponte. – Intervistati ROBERTO CAMPAGNOLO (Consigliere comunale), ANGELO VERNILLO (Consigliere comunale), NICOLA FINCO (Vicepresidente Consiglio Veneto) (Servizio di Ferdinando Garavello)


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