02/08/2022 PEDEMONTANA – Tragitti lunghi e poco agevoli sono diventati la nromalità quotidiana per i volontari dell’Avab, che ogni giorno salgono con le autobotti verso le malghe per portare l’acqua. || Chiare, fresche e dolci erano le acque cantate da Francesco Petrarca. Di questi tempi dovremmo aggiungere anche altri aggettivi: poche, scarse o addirittura assenti. Senza la pioggia, che non cade in modo significativo ormai dall’autunno 2021, avere risorsa idrica a disposizione nelle zone di montagna richiede uno sforzo organizzativo e logistico non da poco. I volontari dell’Avab Pedemontana del Grappa colli Asolani e Montello fungono di fatto da acquedotto mobile. Con un paio di mezzi riescono a trasportare fino a 250 ettolitri a viaggio. Per alcune strutture, specialmente le malghe, è una quantità sufficiente per un solo giorno. Le località da servire sono tante, i mezzi vanno sempre tenuti in perfetta efficienza, anche per l’eventualità di incendi. Si arriva dappertutto o quasi, ma con un grande dispendio di energie e tempo. Con la chiusura della trada delle gallerie il tragitto si allunga anche di un’ora e mezza, senza contare il tempo per rifornimento e scarico dell’acqua. La perizia di chi guida i mezzi e la volontà di mettersi a disposizione per molte ore al giorno per fornire anche ai più lontani un bene indispensabile come l’acqua rendono questo servizio ancora più meritevole e utile. – Intervistati FERRUCCIO PEROCCO (Avab Pedemontana del Grappa colli Asolani e Montello) (Servizio di Mirco Cavallin)


videoid(7-BD_0b2TqE)finevideoid-categoria(bassanotg)finecategoria