17/09/2022 VICENZA – Dal “caffè sospeso” al “pane sospeso”, la solidarietà ai tempi del caro bollette. Il cesto del pane invenduto viene lasciato fuori dal panificio ogni sera, per chi ne ha bisogno, e di mattina è vuoto || “Pane invenduto per chi ne ha bisogno”, la scritta che campeggia sul cestone, fuori dal negozio, che ogni sera si riempie di filoni e rosette e torna vuoto il mattino successivo.Una volta c’era il “caffè sospeso”, covid e lockdown ci hanno abituati ad altri generi alimentari “sospesi” cioè lasciati fuori dai negozi perchè, chi bisognoso, grazie alla generosità di altri cittadini, potesse prenderli. Tema che resta di attualità, ma stavolta per un’altra emergenza, quella relativa al carovita in generale, alle bollette che affliggono le famiglie. E allora chi può “mette”, anche per chi non ha la possibilità di comprarne di tasca propria. E con questa filosofia Sveva Zocca, titolare del negozio di pane in strada del Tormeno, a Vicenza – oltre che per evitare che si sprechi il pane invenduto – lo lascia ogni sera fuori dal negozio, affinchè, chi ha bisogno non sia nella condizione di “chiedere”, ma abbia direttamente la possibilità di “prendere” mantenendo l’anonimato – Intervistati SVEVA ZOCCA (Titolare panificio) (Servizio di Luisa Bertini)


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