20/09/2022 ASIAGO – Il punto nascite di Asiago ha dato vita addirittura a un turismo dei bebé, con le famiglie che arrivano in Altopiano per il parto. Ma pare che ci siano alcune discrepanze fra il personale in servizio e le disposizioni ministeriali. || Da una parte c’è il boom di fiocchi rosa e azzurri registrato al punto nascite di Asiago, con la formazione di un vero e proprio turismo dei bebé che ha portato molte famiglie a scegliere la struttura ospedaliera dell’altopiano per il momento del parto. Dall’altra ci sono le perplessità e la levata di scudi da parte dei residenti per la presenza ridotta di un pediatra proprio ad Asiago, dove lo specialista è presente solamente per un terzo della giornata. Ecco, parte da qui, dal punto di incontro di questi due fatti una nostra inchiesta che getta una luce diversa sul punto nascite asiaghese. Prima di andare a vedere le carte, però, è necessaria una precisazione: il punto nascite deve restare aperto, come vuole la popolazione, ma è indispensabile che sia adeguato agli standard richiesti dalla normativa. Perché, non è adeguato? Vi starete chiedendo. La risposta affonda le proprie radici nelle linee di indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità della sicurezza e dell’appropriatezza degli interventi assistenziali nel percorso nascita varata il 16 dicembre del 2010 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Qui sono previsti gli standard operativi per le unità di ostetricia, con il numero di ostetriche obbligatorio e le coperture orarie di anestesisti e pediatri. Bene, andiamo avanti di sei anni fino al 23 dicembre del 2016 quando la giunta veneta approva il modello assistenziale per il percorso nascita inserendo nella lista della spesa la presenza di un pediatra per il nido di almeno tre ore al giorno. E già qui la faccenda inizia a stridere con gli orari del pediatra presente ad Asiago. Ma a cambiare completamente le carte in tavola arriva l’ultimo documento in ordine di tempo, ovvero il parere del Ministero della Salute sui punti nascita più piccoli del Veneto, emesso nel luglio del 2018. Parere che conferma la possibilità di tenere aperto Asiago nonostante possa contare su meno di 500 parti all’anno, ma che impone in sostanza il rispetto d (Servizio di Ferdinando Garavello)


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