24/09/2022 VICENZA – Si è conclusa la prima parte di una complessa indagine in tutta Italia coordinata dalla Procura di Vicenza. Ignari cittadini venivano ricattati via mail con false accuse infamanti. || 16 decreti di perquisizione personale e domiciliare sono stati eseguiti in tutta Italia dalla Polizia di Stato su mandato della Procura di Vicenza in collaborazione con quella di Brescia nell’ambito dell’Operazione denominata “Kafka”. Proprio come descritto in un romanzo del grande scrittore ignari cittadini erano stati minacciati di venire arrestati e processati per reati inconsistenti. Attraverso mail contraffate con loghi di diverse autorità giudiziarie, numerosi utenti della Rete internet venivano accusati da reati infamanti legati alla mondo della pedopornografia. Venivano concesse 72 ore di tempo per fornire eventuali memorie difensive. Per evitare che queste cosiddette prove venissero inoltrate ad un non precisato “procuratore” scattava il tentativo di estorsione. Per far decadere le accuse venivano indicate le coordinate bancarie dove effettuare il versamento delle somme di denaro. Ricatti veri e propri eseguiti con modalità simili in tutta Europa. Un invio massivo di mail praticamente uguali dove venivano modificati alcuni dettagli e circostanze, ma tutti contenenti false citazioni in Tribunale riferiti a reati penalmente rilevanti legati a molestie sessuali sui minori. Gli Inquirenti sono ancora al lavoro l’indagine non è conclusa. Sono ancora in corso, infatti, accertamenti tecnici sul materiale informatico con particolare attenzione ai collegamenti con l’estero. (Servizio di Daniele Garbin)


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