03/12/2022 LONIGO – Potrebbe essere ascoltato dalla Procura l’autista tedesco, considerato responsabile per aver travolto e ucciso il campione di ciclismo Davide Rebellin. Intanto a Lonigo il dolore lascia spazio alla rabbia || Ogni tassello della vicenda al vaglio, per cercare di cristallizzare ogni elemento utile a ricostruire l’accaduto e determinare le iniziative da assumere in relazione alla condotta dell’autore dell’investimento: l’autista tedesco di 62 anni che secondo le indagini della Procura di Vicenza avrebbe travolto e ucciso con il camion il campione di ciclismo Davide Rebellin, mentre si allenava lungo la Regionale 11, a Montebello Vicentino. Gli investigatori potrebbero arrivare a chiedere anche una misura cautelare viste le dinamiche dell’incidente e la fuga dell’uomo, che lavora in Germania. Autista con precedenti in Italia: nel 2001 era stato condannato dal Tribunale di Foggia per essere fuggito dopo un incidente senza prestare soccorso, pena poi dichiarata estinta per decorso del tempo. Nel 2014 gli era stata invece ritirata la patente a Chieti per guida in stato di ebbrezza. E all’indomani della notizia dell’individuazione del camionista, che rimane libero – indagato per omicidio stradale con omissione di soccorso – il dolore lascia spazio alla rabbia: «Questa persona va puntita» chiosa il primo cittadino Pierluigi Giacomello. Indignazione che a Lonigo, città che ha visto crescere sportivamente Rebellin, si tocca con mano, alla luce delle ricostruzioni fornite dalla Procura: dopo l’investimento il camionista sarebbe sceso dal Tir, avvicinandosi alla vittima per poi risalire e allontanarsi. Vicenda sulla quale si è espresso anche il Vescovo di Vicenza, Monsignor Beniamino Pizziol, manifestando la vicinanza alla famiglia del campione – Intervistati PIERLUIGI GIACOMELLO (Sindaco di Lonigo), Mons. BENIAMINO PIZZIOL (Vescovo di Vicenza) (Servizio di Luisa Bertini)


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