20/12/2022 BASSANO DEL GRAPPA – Passa il tempo e non si allenta la tensione sulle campagne di San Lazzaro: ora il Comune dà il via libera al consorzio Brenta per la costruzione della centrale idrica del maxi progetto pluvirriguo che riguarda Bassano, Rosà e Cartigliano || Arriva il permesso di costruire la stazione di pompaggio del nuovo maxi impianto pluvirriguo del consorzio di bonifica Brenta. Sì, proprio quel piano da 20 milioni di euro che da anni rappresenta la punta di diamante della progettualità territoriale del consorzio: nell’albo pretorio del Comune di Bassano è stato pubblicato l’avviso di rilascio del provvedimento unico, ovvero il permesso di costruire della stazione di pompaggio dell’immenso impianto che potrebbe cambiare il volto all’agricoltura di Bassano, Rosà e Cartigliano. Un impianto che insiste anche sull’area interessata dal doppio intervento che potrebbe portare centinaia di metri quadrati di capannoni, asfalto e cemento nelle campagne di San Lazzaro. Il fatto è che il progetto pluvirriguo è in ballo ormai da anni, addirittura dal 2019. Quando l’onorevole Germano Racchella si era speso per ottenere un maxi finanziamento di 20 milioni di euro proprio per questo piano. Pochi mesi fa lo stesso consorzio di bonifica Brenta aveva presentato il primo lotto dell’intervento, dando l’ufficialità dello stanziamento dei primi 8 milioni di euro e portando a Rosà tutti i soggetti interessati da questo fondamentale passaggio. Anzi, a voler ascoltare i calendari la presentazione del progetto pluvirriguo era arrivata quasi un mese prima della prima assemblea del quartiere nella quale è stato scoperchiato il proverbiale vaso di pandora del doppio intervento su Riva Bianca e Rambolina. E quindi? Quindi si conferma sostanzialmente l’ingorgo di progetti e soprattutto di progettualità per l’ultimo lembo di campagna bassanese, che si trova tirato per la giacca da chi vuol trasformarlo in un polo logistico con capannoni, asfalto e cemento e da chi vorrebbe il mantenimento della destinazione agricola. Va a finire che la giacca si strappa, e l’unico sarto è la politica bassanese, che dovrà prima o poi decidere il futuro di quell’area. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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