19/01/2023 VALBRENTA – Prima i tempi di attesa lunghissimi, poi l’esame che arriva grazie alla caparbietà della paziente: ecco il seguito di una segnalazione riguardante l’Ulss7 che aveva destato grande scalpore qualche giorno fa || Ve la ricordate questa segnalazione? L’avevamo raccolta all’inizio dell’anno e riguardava una donna positiva allo screening delle feci, cui serviva una tac urgente: la nostra telespettatrice, spaventata dalla famigliarità con patologie connesse con questa positività e già colpita da lutti in famiglia, ci aveva detto che le erano stati prospettati tempi lunghi per l’esame a causa della carenza di personale in grado di fare questo accertamento. Bene, siccome la direzione dell’Ulss7 ci ha riferito che i tempi non sarebbero quelli prospettati alla paziente e che la dinamica del personale non corrisponderebbe al vero, abbiamo ricontattato la telespettatrice. Che ci ha confermato per filo e per segno tutto quello che ci aveva detto, aggiungendo però qualche dettaglio. Sentite: dopo la segnalazione lei e il marito si sono messi alla ricerca di un’alternativa, sempre nella sanità pubblica, cercando aiuto inutilmente a Castelfranco e Montebelluna. Poi sono tornati al San Bassiano, dove si è aperto uno spiraglio grazie alla disponibilità del personale e all’umanità di chi lavora in ospedale. E alla fine la donna ha potuto fare questa tac tanto sospirata nelle scorse ore, della quale ora aspetta gli esiti. Ma i protagonisti di questa vicenda si chiedono, ci chiedono e chiedono a chi gestisce l’Ulss7: ma se non fossero stati così caparbi e decisi, se non avessero avuto la possibilità di muoversi e fare tante telefonate, se si fossero arresi di fronte alla prima risposta, come sarebbe andata a finire? (Servizio di Ferdinando Garavello)


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