26/01/2023 MAROSTICA – A ottant’anni dalla battaglia di Nikolajewka si celebra la giornata nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini || Due nomi sono scolpiti nella storia degli alpini. Il primo è quello dell’Ortigara, che nella guerra granda divenne il calvario delle penne nere. Il secondo è quello di Nikolajewka, dove si consumò l’annientamento delle truppe italiane impegnate nella campagna di Russia. Il 26 gennaio del 1943 ebbero inizio gli scontri che crearono un accerchiamento delle truppe italiane, ma la volontà di “tornare a baita” come scrisse Mario Rigoni Stern nelle pagine del “Sergente nella neve” prevalse su tutto e gli alpini riuscirono a sfondare la sacca in cui l’Armata Rossa li aveva rinchiusi. Da lì iniziò una ritirata disumana, nell’immensità della terra che già aveva rimandato indietro a mani vuote Napoleone e altri eserciti. Furono giorni di sacrificio, dolore e morte, ma anche di attaccamento alla vita e ai valori che le penne nere hanno sempre portato nel loro cuore. Giorni raccontati anche da Giulio Bedeschi nelle “Centomila gavette di ghiaccio”. Giorni che rischiano di scomparire assieme ai testimoni di quell’orrore, ma che vengono rinnovati grazie alla ricorrenza della Giornata Nazionale della memoria e del sacrificio degli alpini stabilita nel maggio dell’anno scorso e approvata all’unanimità dal Parlamento. – Intervistati ALESSANDRO MAROSO (
Sezione Ana Marostica) (Servizio di Ferdinando Garavello)


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