23/02/2023 BASSANO DEL GRAPPA – Progetti fermi da anni e crisi idrica sempre più grave: la situazione in Veneto è complessa, ma a Venezia se ne parlerà a palazzo Balbi con i consorzi di bonifica || Falde ai minimi storici, pozzi che si trovano in deficit di metri d’acqua, disgelo inesistente e zero precipitazioni: l’emergenza idrica si fa sempre più pressante e coinvolge sono solo l’agricoltura, ma anche e soprattutto chi deve gestire la risorsa acqua. Ovvero i consorzi di bonifica. Sul piatto ci sono operazioni importanti che prendono polvere nei cassetti ormai da anni, in primis le cosiddette “banche dell’acqua”. In soldoni bacini in grado di immagazzinare l’acqua che altrimenti è destinata a scorrere verso la laguna e l’Adriatico, per poterla utilizzare quando ce n’è più bisogno. Un esempio su tutti è l’invaso del Vanoi, del quale si parla da anni fra promesse, polemiche, smentite e tante richieste da parte di consorzi e associazioni di categoria del mondo agricolo. Il problema è che del bacino del Vanoi si parla molto, ma tutto resta ancorato all’ambito delle ipotesi e raramente passa sulla carta. Senza comunque rischiare mai di diventare un progetto vero e proprio. Ne sa qualcosa chi gestisce il consorzio di bonifica Brenta, che ogni anno si ritrova a dover commentare le stesse situazioni legate alla siccità. Nelle prossime ore è in programma un incontro a palazzo Balbi fra i consorzi d bonifica del Veneto, l’assessore all’ambiente Gianpaolo Bottacin e quello all’agricoltura Federico Caner. I referenti del mondo della bonifica nutrono grandi aspettative da questo incontro, che potrebbe diventare l’occasione per rimettere sul tavolo i progetti delle banche dell’acqua. – Intervistati ENZO SONZA (Presidente consorzio Brenta) (Servizio di Ferdinando Garavello)


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