28/03/2023 VICENZA – La dipendente chiede di passare a tempo pieno ma l’istituto glielo nega. Perché è in gravidanza. Il fatto, gravissimo, in una casa di riposo vicentina scoperto dall’ispettorato al lavoro || La dipendente part time vuole tornare a tempo pieno, ma la possibilità le viene negata. Perché? Semplicemente perché è in gravidanza. Parte da qui l’indagine dell’ispettorato al lavoro di Vicenza che nei giorni scorsi ha concluso gli accertamenti intrapresi nei confronti di un istituto di servizi assistenziali della pedemontana, partiti da una segnalazione di una sigla sindacale. L’ispettorato nazionale al lavoro ha diffuso nelle scorse ore una nota molto dura su questa vicenda, che riguarda una lavoratrice che fra il 2020 e il 2022 aveva optato, sulla base di un bando interno emesso dall’istituto stesso, per la modifica del proprio contratto da tempo pieno a part time. Alla scadenza dei tre anni la dipendente sarebbe dovuta tornare automaticamente a tempo pieno, invece si è vista negare il passaggio di status con la motivazione – fanno sapere dall’ispettorato al lavoro – che era incinta. In questo modo la lavoratrice non ha potuto percepire l’indennità di maternità di un contratto a tempo pieno e le è stato cagionato un danno economico. Idem per la retribuzione e i contributi. Per l’ispettorato nazionale questo evidenzia una condotta discriminatoria dell’ente, che pare abbia ricondotto una scelta simile alla necessità di un risparmio economico. È stato quindi emesso un provvedimento che ordina all’istituto l’immediato ripristino del contratto a tempo pieno retroattivo da gennaio e il pagamento di tutti i pregressi dovuti. Della clamorosa vicenda, della quale non vengono fornite informazioni più dettagliate per tutelare la privacy della dipendente, è stata informata anche la consigliera di parità di Vicenza. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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