19/04/2023 ROSA’ – Ieri vi abbiamo raccontato la storia di Bruna, un’anziana malata oncologica che aspetta una data per una risonanza magnetica per fissare una visita a Trento. Oggi vi raccontiamo quel che Bruna ci ha detto sulla sua solitaria battaglia || Ieri vi abbiamo parlato della signora Bruna di Rosà, malata oncologica che per poter eseguire una visita di controllo a Trento deve aspettare la data di una risonanza da parte dell’Ulss7. Una storia che ci parla ancora una volta di dolore, di lotta contro la malattia, di speranza e di dignità. Ma anche di solitudine, forse più sociale che famigliare. In un mondo in cui sempre più spesso contano solo i numeri, non resta che stringersi attorno a quel che si ha. Dal punto di vista sanitario e medico Bruna conferma che il trattamento ricevuto a Trento è stato di altissima qualità. Ma ricorda anche che, al di fuori della prestazione, lei e il marito si sono dovuti arrangiare. Dove andiamo, chiede Bruna. Lo chiede al nostro microfono, lo chiede alle istituzioni, alla società, a chi governa e gestisce il Comune, la Regione, il Paese. E ce lo chiediamo anche noi dove possono andare due anziani con una magra pensione che si trovano a dover pagare centinaia di euro di medicine, oltre all’affitto e a spese drammatiche per scaldare la loro abitazione. Siamo soli, dice Bruna. Ma forse è il caso di dimostrare che no, Bruna e il marito non sono soli, come non lo sono tanti altri che non hanno voce. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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