20/05/2023 ASIAGO – Torna la grande rogazione, migliaia in processione nei boschi dell’Altopiano || Migliaia in cammino, con la pioggia e con il sole, fra i boschi e i prati fioriti di tarassaco dell’Altopiano dei Sette Comuni: è la grande rogazione di Asiago, che da secoli porta ogni anno le genti altopianesi a rinsaldare il rapporto con la divinità e con la comunità nel nome di una scampata pestilenza del diciassettesimo secolo. Le rogazioni, infatti, erano un tempo diffuse in tutto il Veneto ed erano un retaggio dell’antichità per chiedere buoni raccolti attirando la benedizione divina sull’acqua, sul lavoro dell’uomo e sui frutti della terra. Ad Asiago queste richieste – appunto, rogazioni – sono diventate un appuntamento imperdibile per la gente di tutto il comprensorio, che questa mattina si è svegliato prima dell’alba per la partenza dal duomo cittadino. Il percorso di oltre 30 chilometri porterà migliaia di giovani e anziani, uomini e donne a camminare per tredici ore fra prati fioriti e boschi dell’area parrocchiale di Asiago, dal centro storico al lazzaretto, dal Kaberlaba a Canove, a Camporovere e sul monte B fra canti e preghiere, momenti di liturgia e altri dedicati alla convivialità con l’antica tradizione dello scambio di uova decorate fra promessi sposi. Fazzoletti rossi al collo, lo stendardo in prima fila, gambe buone e un senso incrollabile di comunità trasformano la grande rogazione in una parentesi fuori dal tempo che assorbe l’intera attività di Asiago e dintorni. Ma attenzione: non è una scampagnata, neppure un trekking o una passeggiata di salute. È l’uomo che guarda al sacro attraverso la natura e il suo prossimo, ancora e ancora. (Servizio di Ferdinando Garavello)


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