21/06/2023 BASSANO DEL GRAPPA – Sul caso Baxi i sindacati incalzano il sindaco, Elena Pavan: al primo cittadino arriva una lettera che chiede la convocazione di un consiglio comunale || C’è posta per…Elena Pavan! In questi giorni la cassetta delle lettere istituzionale del sindaco di Bassano del Grappa è letteralmente sommersa di posta perché alcuni temi che erano rimasti silenziosi per qualche tempo stanno tornando a galla. È il caso della reazione a catena che vede una corda molto tesa fra Baxi e San Lazzaro. Su questa corda ballano l’ex Iar, gli spazi di cui la multinazionale ha bisogno per le nuove linee di costruzione, i capannoni di Pengo e i progetti che quest’ultima azienda vorrebbe veder realizzati nelle campagne di San Lazzaro. E così, dopo la durissima lettera scritta dai presidenti dei quartieri Borgo Zucco, Pré, Merlo, San Lazzaro e Santa Croce nella quale si parla della situazione legata alle richieste di Baxi senza tanti giri di parole, arriva ora alla sindaca un’altra comunicazione. A scrivere a Elena Pavan sono le rappresentanze sindacali unitarie di Baxi, che raggruppano sotto un’unica firma Fim, Fiom e Uilm. Insomma, un fronte sindacale in grado di rappresentare un numero di lavoratori davvero importante. E i sindacati, ovviamente, intendono fare gli interessi di chi lavora all’interno di Baxi e sottolineano come un naufragio delle trattative in corso fra pubblico e privato potrebbe portare alla perdita di 700 posti di lavoro. D’altronde lo spettro della delocalizzazione è stato più volte evocato dalla multinazionale. L’ombra spaventosa del trasferimento delle linee di produzione bassanesi ha portato a una riunione del consiglio di fabbrica che si è tenuta il 25 maggio. Da questa riunione è emersa la richiesta di una tutela degli interessi dei lavoratori di Baxi, oltre ad aspettative piuttosto urgenti sulla risposta chiesta dall’azienda al Comune. L’ultimatum – come ormai è chiamato a Bassano e dintorni – è scaduto a fine maggio, ovvero tre settimane fa. Ma dall’Amministrazione di Elena Pavan, fanno sapere i sindacati, “non sembra essere pervenuto alcun segnale”. Il silenzio ha innervosito lavoratori e sigle sindacali, che con (Servizio di Ferdinando Garavello)


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