23/06/2023 BASSANO DEL GRAPPA – A quattro mesi dal consiglio comunale che ha sostanzialmente sfiduciato il cda dell’Isacc non è cambiato nulla. Anzi, qualcosa è cambiato: un colpo di spugna ha cancellato il voto dei consiglieri e le richieste dei cittadini || “Fra Amministrazione e Isacc c’è una pace funzionale”: questa è la definizione della pax bassanese, varata per accompagnare l’Isacc verso il completamento dei progetti presentati dal presidente del Cda Clemente Peserico qualche giorno fa. Una pace funzionale, poi si vedrà. Ma sono in molti a chiedersi quale sia il prezzo di questa pace, che da un lato avalla in toto l’operato della direzione delle case di riposo bassanesi e dall’altra svuota di ogni senso politico quanto si è visto in consiglio comunale. Giusto per rinfrescare la memoria civica della città, alla fine di febbraio andò in scena fra la piazza e il palazzo una manovra a tenaglia che ha visto da una parte sindacati e lavoratori chiedere una gestione diversa da parte dell’Isacc e dall’altra le forze politiche votare quasi all’unanimità un ordine del giorno di sfiducia nei confronti di Peserico e del cda superstite. Ebbene, a quasi quattro mesi da quella serata fredda e convulsa, la risposta alle richieste di amministratori, sindacati e cittadini è un colpo di spugna. Ma gli atti dell’assemblea cittadina restano, così come restano le interviste, i comunicati stampa, le prese di posizione. Insomma, per parafrasare il titolo di un vecchio film: “C’eravamo tanto odiati” (Servizio di Ferdinando Garavello)


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