04/07/2023 CADONEGHE – Giordano Sanginiti è morto per colpa delle condizioni pessime della strada. Una perizia richiesta dal gip incastra Veneto Strade nell’ambito dell’inchiesta sulla morte del 21enne studente di medicina di Mirano || Giordano Sanginiti è rimasto ucciso per colpa esclusivamente delle profonde ed estese buche nell’asfalto della nuova strada regionale del Santo. La condotta del 21enne di Mirano alla guida della moto è stata incepibile. A stabilirlo la perizia di parte effettuata dai tecnici nominati dal giudice per le indagini preliminari che confermano la tesi dei genitori del giovane morto lo scorso 4 febbraio all’altezza dell’uscita di Cadoneghe lungo la strada regionale del Santo. Le conclusioni della consulenza tecnica non lasciano spazio a dubbi sulle responsabilità di Veneto Strade gestore del tratto stradale. La perizia era stata disposta nell’ambito dell’incidente probatorio. I risultati sono stati discussi nell’udienza in Tribunale a Padova. Giordano Sanginiti studente di Medicina è stato disarcionato dalla sua moto dopo aver centrato con la gomma una buca profonda sull’asfalto. I suoi genitori hanno puntato fin da subito il dito contro le condizioni della strada e contro un cartello che solo a ridosso segnalava la presenza della buca pericolosa. La famiglia del giovane prsenterà un esposto. Nel fascicolo aperto per omicidio stradale sono stati iscritti due funzionari di Veneto Strade. (Servizio di Francesco Rataj)
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