08/07/2023 SANTORSO – Salta la guardia medica a Santorso, sindacati sul piede di guerra || La chiusura del presidio di guardia medica a Santorso sta sollevando preoccupazioni e malumori fra i cittadini nei confronti dell’organizzazione del servizio da parte dell’Ulss7. Malumori e preoccupazioni che per la Cgil vicentina sono del tutto motivati che “rinviano – fa sapere una nota del sindacato – ancora una volta ad una mancata programmazione e valorizzazione dei professionisti chiamati ad assisterci e curarci, con conseguenze pesanti sulla quantità e qualità dei servizi”. La Cigl sottolinea come il nuovo assetto del servizio porti a una riorganizzazione della continuità assistenziale, che viene ridimensionata per far fronte al dimezzamento dei medici in servizio. Anche se chiamarlo dimezzamento potrebbe essere un eufemismo, visto che passano – secondo i dati forniti dalla Cgil – da 30 a 12 La sigla sindacale si rammarica del fatto che l’Ulss7 non abbia “informato preventivamente i propri medici di continuità assistenziale della prospettiva di riduzione dei compensi, anche per provare a tenere vivo un dialogo e valutare possibili soluzioni, utili a “tenersi stretti” i pochi professionisti a disposizione” si legge nella nota emessa nelle scorse ore. Che cosa chiede il sindacato? In primis di “Rivedere le regole nazionali, e che la Regione trovi le risorse per evitare la fuga di professionisti, serve che nel frattempo anche l’Azienda eserciti tutta la sua autonomia decisionale, per provare a trovare soluzioni tali da favorire l’ingresso di nuovi medici”. Insomma, servono programmazione e risorse, altrimenti il futuro è segnato: “Bei contenitori come gli ospedali di comunità in mano ai privati” – è l’accusa della Cgil – che, senza vincoli, possono meglio remunerare le prestazioni dei professionisti e al contempo trarne profitto”. Ma chi paga questi profitti? Bella domanda, qualcuno vuol rispondere? (Servizio di Ferdinando Garavello)
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