26/07/2023 BASSANO DEL GRAPPA – Siamo al rush finale, mancano poche ore al consiglio comunale su Baxi/Pengo e la situazione è sempre più tesa || L’orologio di Bassano segna un minuto a mezzanotte. Domani, a meno di clamorosi ribaltoni, tutto sarà compiuto: il consiglio voterà il protocollo Baxi/Pengo, decretando il futuro di San Lazzaro. Sembra facile, detta così, in realtà la faccenda è molto complicata. Prima di tutto il numero dei voti è in perfetto equilibrio, ma nelle ultime ore potrebbe succedere davvero di tutto. Ed è già successo, a dire il vero, con le dimissioni del presidente del consiglio comunale Stefano Facchin, che è uscito pure dalla Lega proprio per le sue posizioni su San Lazzaro. Sapete che vuol dire? Che il consiglio sarà presieduto da Riccardo Poletto, consigliere anziano, che si troverà dalle parti di Elena Pavan nel giorno più politicamente delicato degli ultimi anni. La posta in gioco è enorme e sta dividendo la città, perché si è creata una contrapposizione devastante fra lavoro e ambiente che è ritenuta inaccettabile da forze politiche, cittadini, associazioni e sindacati. Allo stesso tempo sono molte le critiche per l’Amministrazione Pavan, accusata di non aver saputo governare il cambiamento. Ma non è tutto. Nelle scorse ore c’è stata una riunione dei rappresentanti dei quartieri, che si rammaricano di aver mandato una lettera sull’argomento all’Amministrazione Pavan più di un mese fa, senza aver ricevuto alcuna risposta. L’intercomitato si allontana dalla dinamica politica e conferma le riserve sulla distruzione dell’ultimo lembo di campagna bassanese con tutti gli annessi e i connessi dall’ambiente alla falda. Il timore più grande – si legge nella nota – è quello “di speculazioni imprenditoriali con scarsi margini compensativi che possano ristorare i cittadini. Operazioni che ad oggi sembrano essere condotte addirittura in maniera coercitiva da parte dei principali portatori di interessi”. Sulla necessità di salvaguardare posti di lavoro tutti sono d’accordo, ma i quartieri osservano “che nella lettera indirizzata dall’impresa a tutto il Consiglio Comunale, non è contenuto alcun (Servizio di Ferdinando Garavello)


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