05/10/2023 BASSANO DEL GRAPPA – L’Ulss7 stacca la spina al robot chirurgico e dice di aspettare i dati per decidere cosa fare in futuro. Ma le carte dicono qualcos’altro || Il robot chirurgico a disposizione dell’ortopedia del San Bassiano è al centro di roventi polemiche in questi giorni, dopo la decisione dell’Ulss7 di chiudere il periodo d’uso per terminare la sperimentazione cui era sottoposta l’attrezzatura utilizzata dall’equipe del dottor Giovanni Grano. I pazienti non l’hanno presa bene, soprattutto quelli che erano in attesa di un’operazione con il robot Mako Stryker, ma l’ulss Pedemontana ci fa sapere che non sono certo i pazienti a decidere del futuro delle apparecchiature. Si legge però in una nota diffusa dall’azienda sanitaria che nei prossimi mesi saranno valutati i risultati raggiunti e in base a questi l’eventuale opportunità di utilizzare questa tecnologia in pianta stabile. E non è tutto: la nota ufficiale dell’Ulss7 dice anche che la direzione sta attendendo dal primario di ortopedia una relazione sull’efficacia dell’utilizzo del robot, sull’attività di formazione svolta per il suo utilizzo e sui costi benefici evidenziati dalla sperimentazione. Prima di valutare eventuali prosecuzioni – si legge nel comunicato – nell’utilizzo del robot, infatti, tali informazioni devono necessariamente essere trasmesse al Crite – la commissione regionale che ci occupa di investimenti in tecnologia. Tutto bene, quindi. Non resta che aspettare dati e carte, e poi si vedrà. Peccato che il 5 luglio l’’azienda sanitaria abbia scritto alla ditta fornitrice del robot di provvedere immediatamente al ritiro del sistema Mako Stryker, senza tanti preamboli. Eccolo, il documento, con il protocollo e il riferimento temporale di qualche mese fa. E non è tutto, perché già il 28 dicembre scorso in una riunione dei vertici dell’Ulss7 il direttore generale Carlo Bramezza ordinava di non utilizzare più il Mako Stryker a partire dall’aprile scorso. La disposizione è a verbale e il motivo è presto detto: per Bramezza “prevede un costo più alto di dispositivi e protesi”. Quindi, secondo i documenti, era già tutto deciso e il futuro del robot chirurgico (Servizio di Ferdinando Garavello)