20/11/2023 VENEZIA – L’estradizione in Italia di Turetta entro una decina di giorni, anche se il Governo ipotizza una procedura accelerata. L’ipotesi di reato a suo carico è ora di omicidio volontario. || Dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin a Barcis, la cattura di Filippo Turetta nelle vicinanze di Lipsia, in Germania, costituisce il secondo punto fermo nelle indagini condotte dalla Procura di Venezia. Il 22enne di Torreglia ha trascorso la sua prima notte in carcere ad Halle. “Sappiamo che Filippo è stato trovato in grande sofferenza, scosso dalla vicenda” ha spiegato il suo legale italiano, l’avvocato Emanuele Campagno, che non lo ha raggiunto in Germania. E lo stesso faranno probabilmente anche i suoi genitori. Ma ad attendere il suo rimpatrio sono innanzitutto i magistrati. Sul tempi dell’estrazione, l’ipotesi più prudente è quella di una decina di giorni, anche se il Governo ha assicurato assoluta celerità. A garanzia dell’indagato, tutti i prossimi accertamenti potranno essere svolti solamente coinvolgendo Turetta e il suo avvocato, a cominiciare dall’autopsia sul corpo di Giulia. Dall’esame autoptico, dalle verifiche sull’auto, tuttora in Germania, verranno ricavati e valutati quei “dati di fatto” che serviranno a ricostruire quello che è accaduto nella settimana tra la scomparsa della vittima e l’arresto dell’ex fidanzato. E a contestare un’eventuale premeditazione su cui la Procura non si sbilancia. L’invito di Cherchi è a lasciar lavorare serenamente gli inquirenti. – Intervistati BRUNO CHERCHI (Procuratore di Venezia), ANDREA OSTELLARI (Sottosegretario alla Giustizia) (Servizio di Lina Paronetto)


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