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BASSANO DEL GRAPPA | L’ASTRA STRONCATO DAGLI ESPERTI: «ESPROPRI E INTERFERENZE, E COSTA 21 MILIONI»

11/01/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Ecco i motivi per cui l’ipotesi Astra è stroncata nella relazione affidata dall’Amministrazione Pavan a una società di ingegneria || 61 pagine di relazione, delle quali 34 sono dedicate a ogni singola virgola del piano B – pardon, “Le Piazze” – e una manciata per l’ipotesi Santa Chiara. Il resto è una brutta notizia dopo l’altra per chi vorrebbe rivedere l’Astra come teatro cittadino, a partire dalla posizione, passando per i parcheggi e le dotazioni interne e finendo con i costi piuttosto esorbitanti. Il documento redatto per l’Amministrazione Pavan da una società specializzata lascia poco spazio alla manovra Astra e ancor meno alla fantasia. I motivi per cui l’Astra rinnovato è stroncato nella relazione sono legati a un palcoscenico troppo piccolo, che arriva al massimo a 12 metri invece dei 14 richiesti. Pure la torre scenica da 20 metri è impensabile, come i camerini interrati. Anche le vie di fuga e quindi la sicurezza potrebbero creare qualche problema, soprattutto se commisurati con i 700 posti richiesti. Con un teatro più piccolo le grane verrebbero ridotte, ma non sarebbe più un punto di riferimento richiesto dal territorio. Nella relazione sono stati fatti anche due conti. Eccoli. L’acquisto della struttura comprende il valore del terreno e quello dell’immobile, rispettivamente 730 mila euro e 209 mila euro secondo la perizia del 2022. I lavori di ristrutturazione costerebbero 12 milioni di euro e sarebbero la cifra più importante assieme a 5 milioni e mezzo di euro di somme a disposizione. A questi vanno aggiunti 600 mila euro di oneri di sicurezza del cantiere e 760 mila euro per i camerini e l’acquisto di terreni esterni. Chiudono il conto 200 mila euro di accordi bonari con i confinanti e un milione di euro di arredi. Totale 21 milioni. Contro i 16 dell’ipotesi “Le Piazze” e i 18 dell’ex Santa Chiara. Le considerazioni finali sono molto chiare: l’Astra non risponde alle esigenze e la faccenda è estremamente complicata, per non parlare della necessità di espropri e delle interferenze con gli edifici esistenti. E adesso, chi lo dice ai bassanesi? (Servizio di Ferdinando Garavello)


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