19/02/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Il consuntivo della politica bassanese in questi giorni? Eccolo: cinque candidati, tante liste e tanti partiti. E una grande confusione || Forza Italia esce allo scoperto, la Lega traccheggia, Fratelli d’Italia bacchetta e gli altri stanno a guardare. E siamo appena all’inizio della campagna elettorale. Figuriamoci cosa potrà accadere da qui in avanti. Giusto per fare il punto della situazione, però, ecco la lista dei candidati, in rigoroso ordine alfabetico per non offendere nessuno. Si parte da Roberto Campagnolo, che rappresenta il Pd e Bassano Passione Comune dalla fine della lunga e complessa trattativa che ha coinvolto le molte anime del centrosinistra. Segue Gianni Castellan di Italia Viva, che all’inizio dei giochi era al tavolo delle trattative con lo stesso centrosinistra, ma che ora corre in solitaria. L’ex vicesindaco Roberto Marin ha confermato quindi la sua candidatura con Impegno per Bassano, e resta da capire cosa farà la civica in consiglio comunale da qui al voto e come si posizionerà nelle votazioni dell’assemblea. Il primo a uscire allo scoperto è stato Paolo Retinò, che corre per Bassano per tutti ed è supportato dai verdi. Chiude questa lista – assolutamente parziale – Mariano Scotton, il cui nome è stato posto sul tavolo del centrodestra da Forza Italia. L’attuale assessore allo sport è supportato in questa mossa da tutti i livelli del partito, da Tajani a Zanettin. Anche gli altri componenti della coalizione di governo cittadina, che poi sono gli stessi della coalizione del Governo con la “g” maiuscola, hanno in saccoccia i loro nomi. Ma il borsino non è ufficiale, quindi la chiudiamo qui. Nel marasma elettorale bassanese è rispuntata infine la Democrazia Cristiana, che secondi molti potrebbe avere un ruolo determinante nella formazione di un polo al centro. E pochi giorni fa si sono presentati anche i giovani di “E’ il momento”. A questo punto due sono le strade: da una parte la formazione di due o tre poli, con aggregazioni anche importanti di partiti e civiche. Insomma, dal Pentapartito al centro moderato vale tutto. Dall’altra un’ulteriore disgregazione con le schede elettor (Servizio di Ferdinando Garavello)


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