29/02/2024 BASSANO DEL GRAPPA – Nasce il nuovo tavolo per le trattative sul candidato bassanese del centrodestra, dopo il naufragio di quello regionale. Ma parte male… || Roma è lontana e si sa, lontano dagli occhi, lontano dal cuore. Bassano, invece, è troppo vicina e sulla riva della Brenta quelli del centrodestra si accapigliano da settimane fra veti incrociati e veleni vari. E quindi? Quindi serve una via di mezzo che metta tutti d’accordo, anche se pare che questa soluzione stia sollevando malumori fra le forze politiche impegnate nella ricerca di un candidato sindaco per il centrodestra. Nelle scorse ore è infatti emersa l’opzione provinciale per la prosecuzione della trattativa che si è arenata sul tavolo dei regionali tenutosi, più e più volte, a Roma. A lanciare l’idea è stato il deputato Silvio Giovine, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, forse anche con qualche minuuto di anticipo rispetto alla comunicazione ai colleghi di coalizione, visto che fino alla tarda mattinata di oggi non ne sapeva nulla nessuno di Forza Italia o della Lega. Poi qualcosa s’è mosso e pare che questo tavolo provinciale sia stato effettivamente convocato, ma pare anche che dal Carroccio siano state espresse forti perplessità sul cambio di livello. Insomma: a Bassano ci devono pensare i bassanesi o tutt’al più il partito. Anche perché non si sa cosa possa servire cambiare a questo punto la sede del concistoro, visto che quello che tiene in scacco la coalizione di governo della città è un problema di contenuti e di nomi. Quel che è certo finora è solo il nome del candidato di Forza Italia, benedetto con tutti i crismi da ogni livello del partito: da Roma a Bassano tutti sono d’accordo sulla scelta dell’assessore Mariano Scotton, il cui biglietto è sul tavolo da un pezzo. Sul versante Fratelli d’Italia circolano da mesi ormai i nomi dell’attuale vicesindaco Andrea Zonta e di Stefano Giunta, volto noto della politica cittadina. La Lega resta al momento un mistero e ogni ipotesi sul candidato è in questo momento assolutamente aleatoria. Insomma, la coalizione sembra essere tenuta in piedi dalla sola forza della tensione del momento elettorale, (Servizio di Ferdinando Garavello)


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